OGGETTO:  Grave situazione lavorativa presso la CR SANREMO 

                      Immobilismo dell’Amministrazione locale e periferica.

In questi ultimi tempi presso la Casa di RECLUSIONE  di SANREMO  si stanno registrando condizioni di lavoro mai viste prima, inadeguate e sconcertanti.

La sensazione percepita a SANREMO  è quella di un totale disinteresse della Direzione ed in particolare degli Uffici Superiori. Il disinteresse va a toccare sia l’organico del personale di Polizia Penitenziaria, ma soprattutto  la presenza dei detenuti che  ad oggi è di 270 circa ( ben oltre quella tollerata ), senza escludere le condizioni lavorative dei poliziotti. In pratica la situazione è praticamente al collasso e si regge solo sui soliti e professionali poliziotti penitenziari che continuano, nonostante tutto, a sfidare la sorte quotidianamente.

Pur non essendo questa materia di diretta competenza sindacale, non possiamo non intervenire sulle conseguenze e i disagi che il sovraffollamento della struttura determina e sulle condizioni di lavoro, sempre più lontane dai minimi standard di sicurezza e di civiltà. 

Il continuo invio di detenuti  è incessante,  come particolarmente pericoloso è il nuovo meccanismo messo in atto dai superiori uffici ( forse con avallo della Direzione locale ) di far giungere presso la struttura, soprattutto ,  soggetti psichiatrici , particolarmente pericolosi e di difficile gestione . Ad oggi presenti almeno 3 ( tre ) di  particolare  pericolosità  e non adatti assolutissimamente alla struttura.

A ciò si aggiunge una promiscuità di tipologie ed etnie, la difficoltà nei controlli e nei flussi per le troppe  attività oramai demandate quasi all’autogestione dei detenuti ( vedasi salette poste all’area trattamentale da chiudere una volta per tutte ), con notevole rischio per la garanzia di tenuta sotto il profilo della sicurezza. Tutto questo ci costringe a lanciare l’allarme.

La CR Sanremo ( se ad oggi così si può definire Casa di Reclusione  ), così com’è, è insicura e noi lo vogliamo “ribadire”.

Tutto questo però, sembra non interessare nessuno. Un disinteresse certificato e non ascoltato porterà che a breve non saranno disponibili  ulteriori spazi ove ubicare eventuali altri soggetti condotti in carcere a disposizione dell’A.G. (arresti o fermi) che l’Amministrazione lascia convogliare nell’Istituto Sanremese. Con la caduta del  “maledetto”  “ Ponte Morandi “ a Genova si è innescato un pericoloso meccanismo ( nostro avviso sbagliato ), ovvero,  gli arrestati del savonese stanno affollando l’Istituto di VALLE ARMEA . Aver modificato il precedente protocollo è stata una scellerata scelta , in quanto la caduta del ponte in questione, nulla ha a che fare con gli arrestati\fermati del savonese che, tramite altra viabilità, possono e debbono essere nuovamente convogliati a Genova  Marassi o  Imperia. L’Amministrazione con tale  decisione repentina ha affondato Sanremo facendola diventare nuovamente una Casa Circondariale di fatto. 

Per quanto sopra, si chiede a Codesti Superiori Uffici di ricordarsi dell’esistenza della CR di Sanremo , nonché di valutare la possibilità di trasferire un congruo numero di detenuti, proprio per rendere più idonee le condizioni di lavoro ( evitando le vessazioni sul personale ), ma anche di civiltà all’interno dei reparti. Inoltre si richiede una immediata presa di posizione al fine di non far più pervenire arrestati\fermati presso l’Istituto sanremese al fine di ripristinare condizioni lavorative che ad oggi sfiorano il limite accettabile. 

In attesa di sapere il livello di interesse che la situazione ha suscitato e di conoscere la natura delle iniziative intraprese, si porgono cordiali saluti. 

Fabio Pagani (Segretario Regionale UIL-PA PENITENZIARI Liguria)