“Che in un grande magazzino di stoccaggio di materiale umano, quali sono oggigiorno le carceri italiane, in cui accedono quotidianamente a vario titolo centinaia di persone troppo spesso sottoposte a controlli frettolosi e superficiali per manifesta insufficienza di operatori di Polizia Penitenziaria ed inesistenza di adeguata strumentazione tecnologica, possano essere introdotti in maniera fraudolenta oggetti non consentiti non solo sta nel novero delle cose possibili, ma va considerato evento facile e probabile -  così Fabio PAGANI , Segretario Regionale  UILPA Polizia Penitenziaria , commenta a caldo la notizia del ritrovamento di ieri sera in seconda sezione ,  di ben cinque  telefoni cellulari e di relativi carica- batteria , di un I Pad mini e auricolari nella Casa Circondariale di GENOVA MARASSI - se il sistema carceri in qualche misura regge ancora, nonostante tutto, è solo grazie all’instancabile  prodigarsi degli operatori, in primis quelli della Polizia Penitenziaria a cui va il riconoscimento ed il plauso della UIL per la brillante operazione straordinaria, anche di intelligence, che ha permesso ieri sera  il ritrovamento dei telefoni cellulari che, evidentemente, permettevano ai reclusi, o almeno ad alcuni di loro, di mantenere i contatti con l’esterno al di fuori di qualsiasi filtro,  vanificando, di fatto, una tra le funzioni fondamentali della pena -  prosegue accorato PAGANI - che ancora aggiunge - fingere meraviglia di fronte a ciò è e sarebbe perfettamente ipocrita -  anzi c’è un interrogativo molto inquietante da porsi: se possono penetrare telefoni cellulari e carica- batterie, cos’altro potrebbe essere introdotto??? Droga??? Armi???? - Da mesi denunciamo  in ogni sede e con ogni legittimo strumento i mali del sistema determinati in questa fase storica soprattutto (ma non solo) dall’eccezionale sovrappopolamento degli istituti penitenziari a cui si contrappone un altrettanto eccezionale sottodimensionamento della Polizia Penitenziaria, tuttavia su questi temi si continua a registrare la pressoché totale indifferenza - chiosa ancora PAGANI , che conclude amaro - spero che non si attenda che succeda l’irreparabile prima di iniziare ad occuparsi seriamente dei problemi penitenziari, anche perché in assenza di interventi pragmatici, immediati ed efficaci non ci vuole certo una profezia per capire che manca davvero poco prima che accada”. 


Fabio Pagani (Segretario Regionale UIL-PA PENITENZIARI Liguria)