OGGETTO: Invio detenuti in luogo esterno di cura ex art. 17 O.P. ( CR SANREMO ) 

 

Questa O.S. ha avuto modo di riportare più volte alla Sua attenzione, soprattutto in sede di incontri sindacali, l’annosa problematica che il personale di Polizia Penitenziaria ivi in servizio,  affronta ogni qualvolta deve provvedere ad accompagnare i detenuti in luogo esterno di cura in regime di art. 17 O.P. Non potendo e non volendo entrare nel merito delle decisioni che assume il Medico di turno , allorquando dispone l’invio di un detenuto al Pronto Soccorso, non ci si può però esimere dal notare che quest’ultimo una volta giunto in ospedale viene individuato come un “codice verde” nove volte su dieci. Quindi si evidenzia una palese contraddizione da un punto di vista sanitario: un detenuto esce in art. 17 cioè in urgenza, per imminente pericolo di vita, e durante il tragitto migliora a tal punto da essere classificato “codice verde” ossia penultimo nella scala di gravità!!!!!!!!!!!.

Come la S.V. ben sà, l’individuare un paziente che giunge in Pronto Soccorso con il codice verde, significa che sarà tra gli ultimi ad essere visitato. Non si chiede certo che lo status di “detenuto” debba avere la precedenza assoluta su tutte le situazioni di emergenza di un Pronto Soccorso, ma soprattutto presso il nosocomio di SANREMO,  si verifica che l’arrivo della scorta con il “paziente detenuto” provochi un certo fastidio con la conseguenza che il personale di Polizia Penitenziaria si trova a fronteggiare una duplice difficoltà: la custodia del detenuto in un luogo (l’unico disponibile nel Pronto Soccorso) non idoneo dove, per ragioni lavorative si verifica un continuo viavai di personale medico e paramedico, e le interminabili ore di attesa prima che il “paziente detenuto” venga visitato. E’ storia di questi giorni, ed in due situazioni diverse, che l’invio di un detenuto in art. 17 sia durato più di 6 (sei!!!!) ore.

Il caso specifico, che lascia basiti, è capitato nella giornata del 03 aprile a.c., e che ha visto l’invio di due diversamente liberi presso la struttura ospedaliera matuziana, in orari diversi ed entrambi con estremi di “urgenza”. In questo caso, entrambi i soggetti sono stati catalogati con codice verde . Quello che lascia ancor più di stucco è che una delle scorte ha per ben 7 ore circa stazionato presso il P.S. , in sostanza lì dimenticati dai dipendenti ASL.

 La situazione si è poi sbloccata solo quanto il detenuto, ha firmato per rientrare in Istituto.

Si comprendono che le situazioni lavorative di un Pronto Soccorso siano sempre contrassegnate da enormi carichi di lavoro, d’altro canto però va evidenziato come anche il personale di Polizia Penitenziaria impegnato nel servizio di scorta, data anche la precaria condizione in cui deve custodire il detenuto, viene sottoposto a condizioni lavorative enormemente disagevoli.

Ciò che si chiede dunque è, che la S.V. possa portare all’attenzione della Dirigenza dell’ospedale di SANREMO la problematica, e cercare di comune accordo una giusta soluzione alla situazione evidenziata.

La presente è indirizzata al Direttore Generale ASL 1 IMPERIESE .

In attesa di riscontro, l’occasione è gradita per porgere distinti saluti.