OGGETTO : Situazione C.R. SANREMO e Relazioni Sindacali 

E’ l’ennesima volta che ci troviamo costretti ad intervenire sull’assenza di risposte e di coinvolgimento da parte di Codesta Direzione. Sembra ormai un appuntamento costante e periodico. Le nostre impressioni sulla tenuta delle relazioni sindacali da parte della S.V. fatte in passato, sono ormai divenute delle certezze. Codesta Direzione, infatti, pare aver scambiato il “buon senso” dei rapporti istituzionali, riferito ai moltissimi contatti relativi alle diverse segnalazioni o questioni in sospeso, con la stupidità di chi invece non rammenta e rivendica risposte oggettive, rispetto a tutti i problemi e le anomalie sollevate.

Oggi segnaliamo un vero e proprio accumulo di corrispondenza senza considerazione alcuna, non solo formale, ma altrettanto anche nei fatti.

Ultima la nota del 7 Aprile 2017 Prot. 30/17 bis , la nota non è stata ritenute meritevoli di attenzione.  Non vogliamo credere che la scarsa attenzione della Direzione sia riferibile anche nei confronti del PRAP o che quest’ultimo intervenga con posizioni di “facciata”, per poi, come in questo caso, non interessarsi degli sviluppi delle vertenze.

Resta il fatto che, proprio in questo periodo, come già si è avuto modo di rappresentare su un recente tavolo regionale, non si possono affatto tollerare “scollamenti” tra vertici dell’istituto e rappresentanze del personale. Infatti, in un contesto così difficile, come quello attuale , ci si aspetta che tutte le componenti alla nostra portata vengano salvaguardate: il coinvolgimento del personale, il riscontro alle istanze, il costante confronto con le OO.SS. ecc.. Elementi che se dovessero continuare a mancare, potrebbero davvero determinare una vera e propria “catastrofe” sulla gestione dell’Istituto e dello stesso personale.

Orbene, determinate condizioni generano inevitabilmente ripercussioni negative sulla serenità professionale di ciascun lavoratore che, molto spesso, troppo spesso, è costretto a rintanarsi al “riposo psico-fisico forzato”, forse proprio per scaricare le tensioni accumulate.

Nell’attuale scenario, coscientemente definito problematico dalla stessa Amministrazione, nel quale dovrebbe essere fondamentale il costante confronto e coinvolgimento, registriamo viceversa un progressivo peggioramento delle relazioni sindacali:

- Le procedure di mobilità interna sono state dimenticate ed attivate solo dopo l’intervento della scrivente Organizzazione. Oggi, però, riverifichiamo che, nonostante la diramazione degli interpelli, si sono nuovamente immobilizzate le procedure (graduatorie, assegnazioni ecc.);

- Il confronto  viene “intenzionalmente” rinviato in quanto non trova forse consenso  della Direzione;

- Sono stati richiesti diversi incontri sulle problematiche relative alla gestione del servizio , ma nessuna risposta è pervenuta;

- E’ stato più volte chiesto di esaminare le condizioni igienico-sanitarie dei posti di servizio, ma mai nulla è stato accennato.

- L’informazione successiva alle OO.SS., sull’assegnazione temporanea del personale o sui sostituti di volta in volta incaricati, non è mai pervenuta;

Sono stati assegnati nuovi incarichi di fatto ( i titolari sono rientrati e frettolosamente accantonati nel totale silenzio senza nessun tipo di procedura di rimozione ), senza formalizzazione o comunicazione alcuna, nonostante la scrivente O.S. abbia segnalato tempestivamente quanto incongrua sia stata la scelta fatta dalla Direzione  che maldestramente interpreta  la normativa vigente in materia rif. nota del  7 aprile2017 n.30\17bis ).

L’arresto di questa progressiva involuzione delle relazioni con il personale e con le Organizzazioni Sindacali, necessariamente, non può più essere rinviato. Occorre quindi un ravvedimento della S.V. con i strumenti che ha già dato modo di saper utilizzare. Innanzitutto rispondendo alle diverse richieste sindacali in sospeso che, ad ogni buon fine, si allegano.

Se invece si dovesse appurare che gli interventi sindacali possono essere considerati fine a se stessi, certamente non si avranno esitazioni ad investire gli organi superiori, che diverranno unici interlocutori, o a promuovere azioni legali e tutela degli interessi dei lavoratori.

E’ il nostro buon senso che ci porta ad avanzare questo ultimo appello.

Appare tuttavia scontato che in assenza di cenni di interessamento e di riscontro, oltre ad investire gli indirizzi anzidetti, verranno informati gli organi di stampa.

Nell’attesa di cortese urgente riscontro, porgo cordiali saluti.

 



Fabio Pagani (Segretario Regionale UIL-PA PENITENZIARI Liguria)